La disponibilità e l'entusiasmo con il quale gli artisti ed i simpatizzanti, hanno aderito all'idea di questa mostra tematica dal titolo "AUTO IN ARTE - EMOZIONI IN MOVIMENTO, è davvero ammirevole e incoraggia a pensare alla possibilità di dare sviluppi ulteriori a questo evento nato da un progetto dell'Arch. Roberto Pasquale tenace sostenitore, promotore e curatore di tutte le fasi organizzative.
Ringraziamo per la sensibilità il Sig. Sindaco della Città di Rivarolo Canavese il Dott. Fabrizio Bertot, l'Assessore alla Cultura il Dott. Pietro Michele Saporito, le Istituzioni in generale, il Direttore del Museo dell'Automobile Biscaretti di Ruffia di Torino, Cavaliere Rodolfo Gaffino Rossi ed il Critico e Storico dell'Arte Dottoressa Cinzia Tesio.
La pittura e la scultura hanno da sempre segnato il panorama creativo della storia dell'arte, datando e contraddistinguendo in modo forte le varie fasi dello sviluppo dell'essere umano.
Attraverso la mostra Auto in Arte gli artisti dimostrano tangibilmente, la saldatura che esiste fra l'arte e la realtà che ci circonda, espressa in particolare dal mondo della tecnologia.
Gli artisti per essere tali debbono necessariamente confrontarsi con la realtà nella quale vivono per poter distillare attraverso la propria poetica, creazioni propositive ed innovative.
L'arte, con il valore delle sue valenze e la sua forza trainante, coinvolge e influenza le arti applicate, il design e il gusto del colore che in questi anni si è evoluto in modo significativo.
Nei secoli passiti, le varie arti, si sono sempre armonizzate in modo naturale fra di loro mentre, con l'avvento dell'industria si sono vissuti periodi di discrasia di scollamento fra le parti convinti che fosse possibile viaggiare in compartimenti stagni.
Oggi è importante prendere coscienza che per migliorare il gusto e la qualità della vita non si possono avere visioni regressive e preconcetti.
L'industria e la grafica con i suoi marchi aziendali hanno acquisito nel tempo un valore evocativo protagonistico che coinvolge innegabilmente il nostro immaginario e le nostre scelte.
Attraverso questa mostra, gli artisti vogliono dimostrare l'apertura che esiste nei confronti delle problematiche moderne legate alla creatività, per la quale sono disponibili nel mettere in gioco le potenzialità necessaria ad approfondire e contestualizzare senza falsi moralismi un dialogo costruttivo fra il mondo della tecnologia e l'arte.
Attilio Lauricella
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Emozioni in movimento:
cento artisti per un tema reale.
Chi non crede nell’unità di apprestare grandi mostre d’insieme, dove vari aspetti della vita artistico – culturale vengano affiancati e correlati gli uni agli altri, trova una pronta ed efficace smentita nell’osservare “Auto in arte 2007, emozioni in movimento”. Si può affermare con tutta tranquillità che si tratta di un evento di elevato successo grazie alla formula della totalità ottenuta dagli operatori del settore, in specifico i curatori, che sono giunti all’impresa dopo aver già fornito ottime prestazioni nel proprio campo e la pienezza di una informazione circolare.
L’arte, la cultura in genere, sono indissolubilmente legate alla vita economica, al progresso, alla tecnologia, con un occhio di riguardo per gli eventi storici appena trascorsi. Questa rassegna permette di ammirare l’aspetto visivo di un’epoca, circoscritto attorno ad un tema: l’auto. Unico argomento, concreto, per cento interpretazioni.
Sottolineo concreto perché la capacità di eversione del reale è stata, all’inizio del secolo, la straordinaria forza dell’arte. Potere che l’ha resa capace di testimoniare l’attitudine a comprendere, a tracciare altri percorsi del segno che non fossero quelli del significato, di tentare inconsueti equilibri nel vuoto dati dalla mancanza di inusitate coordinate. Riuscendo nella magia di dire senza parole, rivelare senza indicare. La grande e lunga stagione dell’astrattismo, abbandonando la rappresentazione mimetica del mondo esterno e del reale, trova in generale le sue ragioni nella riflessione sulle specificità della ricerca formale e della percezione visiva.
Una tendenza che, complicata dall’interesse per il meccanismo dei procedimenti percettivi, sposta progressivamente in secondo piano o elimina del tutto ogni preoccupazione interpretativa che, attraverso i decenni, ha rinnovato la sua tensione estetica esplorando infinite possibilità e la mutevole, dolente o splendida immanenza della materia.
Ma, se è vero che il fascino delle straordinarie opere d’arte che hanno saputo protestare la loro estraneità al compiuto universo del razionale sono datate a inizio secolo, è altresì vero che oggi può sembrare strano parlare di realtà, di razionalità e di poesia. A questo punto, è giusto affermare: “Come può morire il linguaggio della realtà, per noi che siamo esseri viventi?”
Il progetto: “Auto in arte 2007, emozioni in movimento” racconta un secolo di storia dell’auto con l’esposizione di mezzi di trasporto d’epoca e moderni e la rassegna di cento artisti contemporanei.
L’automobile ha segnato la storia dell’arte con il movimento futurista che ha coltivato il mito della velocità, identificandola come essenza della modernità. Il movimento avanguardista del ‘900 analizzò, grazie ai mezzi di trasporto, una nuova nozione spazio – temporale che alterava il concetto e la percezione delle distanze e la coscienza degli eventi, grazie alla quale il mondo diventava più piccolo, prodromo di quel concetto di globalizzazione che, oggi, annulla lontananze e confini
Analizzando la mostra, appare evidente che gli ideali modernisti di velocità e progresso, di cui sopra, si sono oggi riconfigurati. Vengono veicolati dalle strategie del marketing, oppure cedono definitivamente il passo ad una visione umanizzata ed intimista del mezzo. L'evoluzione del design e dello stile ha fatto nascere auto straordinarie al pari degli splendidi lavori realizzati dagli interpreti della figurazione contemporanea. A loro non è stato dato nessun limite per quanto concerne dimensioni, tecnica o stile. Il risultato: cento identità a confronto in un percorso che si snoda attraverso un secolo di storia dell’automobile.
Quindi è possibile ammirare opere di artisti la cui arte manifesta fieramente il suo legame con la classicità, nel rigore di una pittura dedita alla perfezione formale, intesa come paradigma della verità del vedere, quale espressione di fedeltà alle antiche regole di un fare conquistato con un esercizio paziente e severo. Ma l’auto è l’argomento per eccellenza del design quindi si scoprono inoltre innumerevoli percorsi creativi sperimentali. Altri lavori appaiono come immagini immateriali, dove l’uso del colore non è mai prevedibile, la composizione è estremamente semplice, lineare, e la forza dell’opera è basata su pochi elementi. Oppure compaiono opere ricche di sentimenti, di stati d’animo, di espressioni interiori che si documentano con l’impegno e con obiettivi raggiunti dopo continue ricerche atte a conseguire il miglior risultato. E ancora opere dalle grande carica emozionale che, nonostante l’estetismo evidente, hanno come obiettivo quello di costringere lo spettatore a sintonizzarsi con la sensibilità dell’artista, con il suo taglio di visione.
A questo punto, volendo analizzare la rassegna nella sua totalità, bisognerebbe tentare di dare una valutazione sull’arte contemporanea; impresa troppo ardua per la realtà attuale in cui bisogna prendere atto che non è più possibile attribuire un valore ed una datazione storica precisa. Se Roberto Longhi, nel 1934, nella sua introduzione al corso universitario sulla pittura emiliana, poteva affermare con grande esattezza di storico di chiudere il percorso dell’arte bolognese con il nome di Giorgio Morandi, oggi non possiamo più stabilire dati così precisi. Ma possiamo essere testimoni di un gruppo, dar segno di un gusto personale e proporre la qualità, l’innovazione e la contemporaneità, come quella presente oggi a Rivarolo Canavese.
Un evento unico, di grande lignaggio, che dimostra come sia possibile stabilire una volta per tutte una unione tra post avanguardia, modernismo, ritorno al figurativo, design e le ultime tendenze. Una nuova vetrina che, anche grazie al prestigioso catalogo, prova a fare il punto sull’arte di oggi e ad andare avanti spinti dalla ricerca di nuovi lavori e quindi di nuove sensazioni.
Cinzia Tesio
Storico dell’arte
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